▪ Finalmente le Cinque Terre, più una

Meta ambita da tempo eppure distante pochi chilometri da casa.​ La vicinanza sa essere bastarda: l’idea di poter andare in un posto ogni volta che puoi ti spinge paradossalmente a dare priorità a destinazioni ben più lontane, finendo così per non vedere i paesaggi che ti circondano.

Weekend alle Cinque Terre, più una: Portovenere. Non rientrando nel collettore dei cinque borghi più famosi della Liguria, penso che quest’ultima abbia qualcosa da invidiare agli altri paesi ma basta poco per ricredermi. Il borgo è affascinante, elegante, delicato e dal porticciolo si ammira l’isola Palmaria, raggiungibile anche a nuoto se vi andasse di fare due bracciate.

Sono arrivata in tempo per godermi il momento della giornata che da sempre preferisco: quando la dinamicità del giorno lascia spazio alla tranquillità della sera. Mi ritrovo così ad ammirare il tramonto con il sole timido che scompare alla mia destra e la luna che si pavoneggia in alto nel cielo a sinistra. Sembra di stare sul set di un film dove le comparse sfoggiano vestiti di lino, il verso dei gabbiani riempie la scena e le famiglie si avvicinano ai menù di pesce esposti fuori dai locali.

Con una breve passeggiata raggiungo uno dei posti più suggestivi della zona. Mi trovo al “Golfo dei poeti” chiamato così perché pare che molti artisti siano venuti qui per cercare stimoli e ispirazioni, qui dove, tra un’onda e l’altra, il mare si schianta contro la roccia rilasciando una bianca spuma che crea un perfetto contrasto con il blu dell’acqua e il nero della roccia.

Portovenere, Liguria | Giugno 2019 © Monica Maida

Dopo la notte spesa tra i colli liguri, mi dirigo verso Monterosso, la prima delle Cinque Terre partendo da ovest. Per l’occasione mi divertirò ad assegnare un voto ad ogni paese, un po’ come fanno gli appassionati di calcio durante le trasmissioni domenicali. Diamo inizio alle pagelle.

Il cielo coperto è il tempo ideale per il tour che mi attende e, sotto le nuvole ma in cima una terrazza, riesco a scorgere gli altri quattro borghi che visiterò durante la giornata. Il mare ha tratti con sfumature pazzesche, gli ombrelloni tracciano il profilo della spiaggia e le variopinte vie del centro sono costellate da negozi che mostrano con fierezza i prodotti locali. MONTEROSSO voto 7,5.

Monterosso, Liguria | Giugno 2019 © Monica Maida

Pronta per iniziare il trekking che mi condurrà al paese successivo, non una passeggiata ma nemmeno un’impresa impossibile. Sul tratto becco perlopiù turisti stranieri, dettaglio che mi fa riflettere. 
Dopo un paio d’ore ore arrivo a Vernazza la cui bellezza già si intravede dal sentiero montanaro. Il panorama ripaga la fatica ma la focaccia appena arrivata a destinazione ancor di più. Bella, ma i troppi turisti non mi fanno assaporare il posto come vorrei. VERNAZZA voto 7.

Vernazza, Liguria | Giugno 2019 © Monica Maida

È la volta di Corniglia, l’unico dei cinque borghi che non ha diretto accesso sul mare e, forse per questo, un po’ snobbata. Il paese domina umilmente il litorale dall’alto e i locali culinari del centro sono quanto di più tipico e grazioso io possa desiderare. Mi azzardo ad assegnarle, per ora, il primo posto in classifica, se non altro per l’ottima farinata mangiata a pranzo. CORNIGLIA voto 8.

Corniglia, Liguria | Giugno 2019 © Monica Maida

Prossima tappa: Manarola. Resto quasi indifferente a ciò che mi circonda fino a quando arrivo nella piazzola principale incastrata tra le rocce. La vista è unica, bagnanti e passanti arricchiscono lo scenario insieme alle case che come pietre colorate danno luce a quello scorcio. Una passerella costeggia la riviera conducendoti lì dove il mare è ancora più blu e i ragazzini si divertono a tuffarsi dagli scogli alti una decina di metri. Mentre osservo, cullata da spensieratezza e salsedine, la cittadina supera gli avversari e si colloca in pole position. MANAROLA voto 8,5.

Manarola, Liguria | Giugno 2019 © Monica Maida

Last but not least, Riomaggiore. Corono l’arrivo al capolinea con un cono di pesce fritto che mi tiene compagnia mentre cammino sotto il sole. Giungo per caso in uno spiazzo dove bastano una decina di bambini e un pallone per creare atmosfera: ho sempre avuto un debole per i campi da gioco circondati da palazzi e murales. Rapiscono il mio sguardo mentre la mente si diverte a immaginarli colmi di ragazzini con le ginocchia sbucciate che giocano fino a tardi, quando le madri urlano loro di rientrare a casa per cena.
Dovrebbe essere ancora così, come i film e l’adolescenza mi hanno insegnato, come quando non c’era il wifi e l’unica rete che creava connessione era quella di un canestro da basket o di una porta da calcio. RIOMAGGIORE voto 7.

Riomaggiore, Liguria | Giugno 2019 © Monica Maida

Puntiamo spesso verso mete lontane dimenticando che la bellezza che andiamo cercando si trova proprio sotto il nostro naso. Ok che l’erba del vicino è sempre più verde, ma voi avete visto quanto sono accesi i colori della Liguria? 

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