Non servono grandi presentazioni, Roma è spesso scelta come teatro di grandi film ed eventi e i suoi monumenti sono noti in tutto il mondo. Capitale di un impero che ha segnato la storia e città che, per quanto tu possa averla già vista, continuerà a incantati senza stancarti.
Un piatto di cacio e pepe e un buon calice di vino rosso mi danno il benvenuto. A fine cena la pancia è piena ma ho ancora tanta tipicità romana da gustare questa sera.
Proseguo con un giro nella maestosa metropoli alla scoperta di posti mai visti prima d’ora. In men che non si dica mi trovo a scorgere il Giardino degli Aranci e a godermi la vista dal Gianicolo, due dei luoghi scelti da Sorrentino per il film “La grande bellezza”.

Città affascinante, a tratti magica, pronta a stupirci con qualche chicca. Proprio come succede in via Piccolomini, nei pressi della via Aurelia Antica, che a primo impatto può sembrare anonima ma che regala una vista splendida sulla cupola di San Pietro.
Se percorri la via dirigendoti verso la cupola, questa tenderà ad apparire paradossalmente sempre più piccola. Magia o illusione, a voi la scelta, ma vi svelo che gli edifici lungo la strada che incorniciano er cupolone ricoprono un ruolo decisivo in questo gioco di prospettive.

Roma è un museo a cielo aperto, ovunque tu vada sei circondato da reperti archeologici che testimoniano la grande città che è stata e che è tuttora. Sconfinata come il suo fascino, trasuda magnificenza e storia da tutti i pori, da tutti gli angoli, da tutti i ciottoli. Se poi a guidarti è un ragazzo romano doc che prova un amore infinito per la sua terra, la poesia recitata non può che essere doppiamente apprezzata.
Il centro storico è tappa obbligatoria: non importa quante volte tu abbia già visto il Pantheon o Campo de’ Fiori, il fascino è intramontabile. Passo da un rione all’altro, vado in zona Monti poi a Testaccio, assaporo tutto ciò che la città ha da offrirmi, ascolto le curiosità che mi vengono confidate.
“La vita è un mozzico” recita la scritta di un bar della zona e questa sera la sto aspirando tutta d’un fiato.

Se mi chiedessero di raccontare la mia domenica tipo, vi descriverei quella trascorsa al Parco degli Acquedotti. La voce /do·mé·ni·ca/ sul dizionario dovrebbe essere affiancata dallo scatto che realizzai quel giorno e che oggi sfoggio come sfondo del cellulare per la serenità che mi trasmette tutte le volte che lo guardo.

Questo parco resta senza dubbio il posto più ammaliante visto in questi giorni. Il paesaggio suggestivo è incorniciato dal magnifico Acquedotto Claudio, avvolto dal vento caldo e costellato da pini marittimi che tracciano il sentiero che mi conduce lì dove è stata girata un’altra scena de “La grande bellezza”.
Ha tutta l’aria di essere una di quelle distese in cui sono immersi gli agriturismi toscani, distanti chilometri e chilometri dalla città, con il canto delle cicale in sottofondo e i ritmi lenti che scandiscono lo scorrere del tempo.

Se state pianificando le prossime “Vacanze Romane”, ordinate una bella carbonara, conditela con la piacevole compagnia di chi vive in zona e (per i più esigenti) aggiungete un saporito giro in Vespa tra le vie del centro. Il vostro palato resterà soddisfatto, la vostra vista pure.
Se invece non avete ancora previsto un giro nella città eterna, siete sempre in tempo per rimediare: si sa che tutte le strade portano a Roma.
“Così nu fa domani, quel che poi fa’ oggi
su le certezze è mejo che nu t’appoggi
stuzzica, la curiosità e l’intelletto
tira dentro la pancia e, fori er petto
lanciati, e naviga in balia del vento,
cogli l’attimo, quel momento,
apri gli occhi, tendi le mani
afferra e vivi già, il tuo domani
perché tu non sia, soltanto di passaggio
e se pure quel che hai, è un assaggio
pensa, che pure er granello pesa
nu te riposà durante la discesa
e pedala più che poi nella salita
Ricorda, un mozzico è la Vita.”
(La vita è un mozzico – Cit. Poeta Errante)