Toscana toccasana

La Toscana mi accoglie ancora una volta e senza alcuna timidezza mette sul bancone la migliore delle merci che possa offrire. Approdare su una nuova isola dell’arcipelago toscano, e depennarla successivamente dalla wish list dei posti da vedere, è un rito che ormai ripeto con piacere. 

Sbarcata al porticciolo dell’Isola del Giglio (che scopro chiamarsi così non per la presenza dell’omonimo fiore ma per quella delle capre, chiamate Aigylion in greco) percorro a piedi parte della costa est e mi spingo più a sud fino a raggiungere la Spiaggia delle Cannelle.
L’itinerario in cui mi sono imbattuta vale la camminata sotto il rovente sole che già a giugno scalda la zona: il panorama dalla collina è spettacolare e il mio sguardo è costantemente catturato dall’intreccio di sfumature celesti che pittura la baia dove, da lì a poco, mi sarei immersa. Le barche che costellano il manto blu e puntano la prua verso la spiaggia testimoniano come la costa attiri gente non solo via terra ma anche via mare. 

Spiaggia delle Cannelle, Isola del Giglio | Giugno 2020 © Monica Maida

I miei piedi affondano nella sabbia fine per tutta la mattina e si rimettono in moto solo dopo pranzo per dirigersi verso la seconda delle mete che andava conquistata in giornata. È la volta di Cala dello Smeraldo, il cui nome lascia intendere la meraviglia che mi aspetta. Le rocce si tuffano a picco nel mare e la leggiadria con cui ho fatto il bagno poche ore prima viene a mancare dal momento in cui tento di pucciare i piedi. Gli scogli scivolosi e i miei movimenti da scimpanzé valgono comunque la pena per tentare di gettarsi in quell’acqua refrigerante, indossare la maschera e fare snorkeling in totale serenità. Entro così in una dimensione che solo l’immersione può dare e l’effetto acquario, dove i movimenti lenti del mondo sottomarino ti ammaliano, è immediato.

Cala dello Smeraldo, Isola del Giglio | Giugno 2020 © Monica Maida

Il sole sta calando e subentra lentamente l’aria della sera. Scendo dal traghetto che mi riporta sulla penisola e trascorro a Orbetello una di quelle tipiche serate estive, dove la spossatezza dovuta alla giornata di mare si mescola piacevolmente al rilassamento muscolare. Ceno con del fritto misto accompagnato da un bicchiere di vino bianco, respiro la salsedine che vive perennemente in questi posti marittimi e mi circondo di persone che si spalmano lungo le vie in cerca di una gelateria o di un negozietto caratteristico aperto fino tarda sera. 

Populonia, Piombino | Giugno 2020 © Monica Maida

Immersa totalmente nello spirito estivo, nei giorni a seguire colleziono momenti in altre spiagge e calette situate lungo la costa della Toscana, quella regione che non smette mai di stupirmi e che mi regala serenità e spensieratezza ogni volta che la raggiungo. Gira che ti rigira, si torna sempre dove si è stati bene. 

Parco della Sterpaia, Piombino | Giugno 2020 © Monica Maida

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