▪ Isola di Pianosa, perla dell’Arcipelago Toscano

L’isola di Pianosa è una delle sette meraviglie che arricchisce l’Arcipelago Toscano. Le sue dimensioni sono contenute e il nome si riferisce al territorio totalmente pianeggiante che la caratterizza (il punto più alto raggiunge un picco vertiginoso, si fa per ridere, di 29 metri sul livello del mare).

Si tratta di una meta sempre più ambita dagli amanti della natura che desiderano allontanarsi dal contesto cittadino e dai luoghi turistici tradizionali per immergersi in un ambiente totalmente selvaggio e incontaminato. Qui vigono regole abbastanza restrittive per l’accesso al pubblico, prima ancora della comparsa dell’ormai noto covid-19: per raggiungerla vengono organizzate visite guidate a numero chiuso e bisogna salire a bordo di uno dei contingentati traghetti che partono dall’Isola d’Elba e, in un’ora abbondante, ti conducono alla meta.

Isola di Pianosa, Arcipelago Toscano | Giugno 2019 © Monica Maida

Pianosa è un paradiso naturale ed una delle zone più tutelate dell’Arcipelago Toscano. L’ambiente viene prima dell’uomo e tutto è rigidamente controllato, dal numero di turisti che attraccano alle visite al borgo fantasma, dai giri in bici ai sentieri dedicati trekking. Non c’è margine d’improvvisazione, il che personalmente non mi entusiasma ma che inevitabilmente aiuta a preservare il territorio.

L’isola ha un patrimonio naturale incredibile arricchito in parte dalle coltivazioni agricole curate in passato dai reclusi della struttura carceraria. Pianosa è infatti famosa per il suo carcere di massima sicurezza dove ci stette anche Sandro Pertini, presidente della Repubblica imprigionato per motivi politici. Da quando il carcere venne chiuso nel 1988 l’isola iniziò a spopolarsi raggiungendo le condizioni attuali: totalmente disabitata se non fosse per una dozzina di persone che vive lì per alimentare le attività turistiche promosse.

Isola di Pianosa, Arcipelago Toscano | Giugno 2019 © Monica Maida

I traghetti approdano al Porto Vecchio di Pianosa e, una volta sbarcati, si viene subito indirizzati verso Cala Giovanna, unico luogo in cui è consentita la balneazione. Ad accogliermi, un’ampia distesa di sabbia fina bianca baciata dal sole per tutta la durata del giorno.

La particolare morfologia di Pianosa regala acque poco profonde e i fondali marini sono incontaminati grazie alla protezione dalla pesca istituita per la presenza del carcere. L’acqua è cristallina e perfetta per lo snorkeling: munirsi di maschera è quasi doveroso perché la probabilità di avvistare variopinte varietà di pesci è alta. Mentre si è immersi è facile essere sopraffatti da una piacevole sensazione di serenità data dall’incontro della temperatura fresca, dall’acqua pulita e le linee nitide. Un’esperienza che vale la pena vivere se ci si trova qui.

Cala Giovanna, Isola di Pianosa | Giugno 2019 © Monica Maida

Anche la fauna merita una nota di riguardo: se si è fortunati si può avvistare uno dei tanti delfini che si aggira in zona e, seppur raramente, esemplari di foca monaca o la tartaruga Caretta Caretta.
Gli appassionati di birdwatching potranno osservare il volo colorato dei gruccioni, quello ondeggiante dell’upupa o le planate e le picchiate dei rapaci (i periodi più indicati sono la primavera e l’autunno).

Isola di Pianosa, Arcipelago Toscano | Giugno 2019 © Monica Maida

Se doveste venire qui, dimenticate l’opportunità di scegliere arbitrariamente un posticino per vitto e alloggio. Su tutta l’isola c’è un’unica struttura ricettiva e abbandonarsi alle sue coccole e ai suoi servizi fa parte del gioco…pronti a immergervi in questa realtà?

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