Le bellezze che popolano la Sardegna sono note a tutti. Rinomata soprattutto per le sue spiagge immense e calette ricercate, l’isola regala posti mozzafiato perfetti per chi vuole trascorrere giorni scanditi da ritmi lenti e pacifici. Facile credere come quest’estate, dove il covid per il secondo anno di fila si è intrufolato spiacevolmente nella nostra valigia, la Sardegna sia stata una delle mete italiane più gettonate.
Ci tengo molto a distinguere come viaggio e vacanza siano due modi diametralmente opposti per trascorrere le proprie ferie e, nonostante mi sia ritrovata a rimandare ancora una volta un viaggio degno di nota, ho capito che l’importanza sta nel cercare di portare a casa quanto di buono e genuino si possa incontrare durante una vacanza dove mare, ombrelloni, relax sono protagonisti.

Non sarò certo io la prima a svelare il potenziale di quest’isola. Anni fa piombai nella fantomatica Costa Smeralda, a questo giro invece mi sono imbattuta nella zona dell’Ogliastra che si estende sulla costa centro-orientale.
Se il nome non vi suona nuovo vi rinfresco la memoria: quest’anno Baunei si è aggiudicata la medaglia d’argento del “Borgo dei Borghi 2021” (secondo solo a Tropea, in Calabria), competizione nazionale volta a valorizzare i piccoli borghi italiani che vantano un patrimonio culturale, storico e artistico.

Baunei si erge su Supramonte, un complesso montuoso alto 500 metri che regala una posizione panoramica eccezionale e percorsi adatti per trekking, escursionismo e arrampicata. La catena si estende fino la costa orientale dove falesie imponenti (come la ridente Pedra Longa) si buttano a picco sulle acque cristalline della costa di Baunei creando insenature mozzafiato e cale spettacolari come cala Luna, cala Sisine, le Piscine di Venere, cala Mariolu, cala Goloritzé.
Qui l’acqua turchese si fonde con un colore verde smeraldo: il cambio repentino delle sfumature è dettato dal clima e dai raggi solari che si fanno spazio tra le nuvole. Spingendosi più a sud del litorale, il bianco dei ciottoli levigati dall’acqua marina lascia spazio al rosso che caratterizza le rocce in porfido di Arbatax e dei paesi circostanti.

Arbatax, oltre ad essere la porta dell’Ogliastra, è un antico villaggio di pescatori noto appunto per le Rocce Rosse che attirano gente da ogni dove. Ci sono diverse teorie sull’origine del nome di questa cittadina ma voglio svelarvi quella che le persone del luogo hanno rivelato a me: la parola arriva dall’arabo “arba at ashara” che significherebbe “quattordicesima”, riferito alla torre costiera di avvistamento (che si erge vicino al porto) edificata in epoca spagnola, partendo dal sud dell’isola.

Bazzicando i locali sardi scoprirai che non è poi così assurdo fare uno spuntino pomeridiano mangiando capra, che il vino rosso è tanto bevuto quanto quello bianco e forse anche più, e che (diversamente da quanto pensassi) i menù dei ristoranti sono molto più popolati da piatti di carne che da quelli di pesce.
Sono grata per aver trascorso del tempo con chi vive la Sardegna tutto l’anno, disponibilità e ospitalità sono all’ordine del giorno: i sardi mi hanno permesso di vivere la zona togliendo il cappello da turista e immergermi in una realtà completamente diversa da quella che di solito mi circonda.
Lieta di averti (ri)conosciuta!
