Madrid è elegante, effervescente e traboccante di vita. Il paragone con altre città spagnole è inevitabile e si capisce subito come sia meno in vista di Barcellona, meno turistica di Siviglia ma non per questo meno dinamica. Si respira la sua vivacità a pieni polmoni tanto che i madrileñi (soprannominati los Gatos) amano, proprio come i gatti, andar su e giù per le vie come a voler recuperare con frenesia il tempo perduto durante i quarant’anni di dittatura franchista.
Tutti contribuiscono ad animare le sue strade, nessuno escluso. I sudamericani sono la fetta di popolazione straniera più presente nel cuore iberico ma la possibilità di conoscere gente da ogni parte del mondo è all’ordine del giorno. Che sia per la familiarità con la lingua o per le molteplici opportunità che offre, Madrid è nel mirino di molti. Sarà lei ad accoglierti a braccia aperte brindando al tuo arrivo con una caña fresca o una copa de vino tinto.
Ci sono dei primati che la identificano per essere la capitale d’Europa con l’altitudine più elevata e per accogliere il Palazzo Reale più grande al mondo grazie alle sue 3000 stanze (secondo solo al Parlamento a Bucarest in Romania). Altra nota di merito: offre a tutti la possibilità di visitare gratuitamente musei di calibro come il Prado, il Thyssen e il Reina Sofia e molti altri preziosi tesori culturali. A condire la bellezza di questa città sono gli edifici maestosi e le vie che si snodano intorno alla gremita Plaza de la Puerta del Sol, la magistrale Plaza Mayor e la romantica Plaza Santa Ana dove non si perde occasione di bere in compagnia senza guardare le lancette dell’orologio.
Nonostante le bellezze madrileñe che mi circondano ciò che fino ad ora mi ha più ammaliato è lo stile di vita. Il centro urbano è energico e vivere al suo ritmo significa alternare momenti culturali a quelli in cui birra e musica sono i protagonisti. Le persone sono l’espressione gioiosa e sonora di questa città: allo scoccar delle ore di punta, mercati e locali si riempiono per condividere tempo e tapas e questo accade sia nei quartieri più cool come Malasaña e Chueca sia nelle zone più alternative di Latina o Lavapiés, lì dove Africa, Asia e America del Sud si sono date appuntamento in quello che un tempo era il quartiere ebraico.
Le variopinte zone cittadine trasudano la propria storia dipingendo così il quadro completo del passato della capitale. I dettagli della cultura araba sono sparsi per le strade e l’arteria di Madrid resta la vivace Gran Via che, con i suoi grattacieli e gli enormi pannelli pubblicitari costellati da neon, accenna al periodo del regime dittatoriale di Franco.
È proprio Franco a scegliere di allineare le lancette dell’orologio spagnolo a quelle tedesche come segno di solidarietà verso la Germania di Hitler, suo alleato. La Spagna, per la sua posizione geografica, dovrebbe avere gli stessi orari inglesi ma da decenni segue il fuso orario italiano. Dietro a questa decisione nascono i ritmi tipici spagnoli che non dipendono solo dalle alte temperature e dall’indole mediterranea ma anche dagli orari in cui la luce illumina il Paese. Per darvi un’idea, qui in estate il sole tramonta comodamente alle 22.30.
La capitale iberica è coinvolgente, eclettica, pulita, sicura e l’alta qualità di vita permette di raggiungere qualsiasi quartiere cittadino con il solo utilizzo dei mezzi pubblici senza alcuna difficoltà.
Vivo qui da tre mesi, tanti per coltivare le mie prime impressioni ma ancora troppo pochi per scoprire tutto quello che la città custodisce.







